Marko Arnautovic – foto 1000cuorirossoblù
Archiviata la “sbornia” nazionali (il Bologna aveva 13 convocati, 14 con Arnautovic poi fermatosi a Bologna, in infermeria), ritorna il massimo campionato con l’ottava giornata.
Prima della sosta, abbiamo lasciato i rossoblù al nono posto e in buona compagnia, a 11 punti in classifica, frutto di 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. La compagnia, dicevamo, buona se non addirittura stupefacente visto che parliamo niente meno che di Atalanta, Lazio e Juventus.
Al momento la differenza la fa soprattutto il fattore reti (fatte e subite) e il Bologna sotto questo aspetto si lecca ancora le ferite per quelle subite in casa dell’Inter (6) e dell’Empoli (4), quest’ultima matricola ancora tutta da decifrare.
Due brutte sconfitte che avevano lasciato il segno prima del riscatto contro la Lazio. Complessivamente il bilancio reti apre interrogativi, 14 reti subite, 12 realizzate, numeri che hanno indotto Mihajlovic a rivedere l’assetto tecnico tattico. Fatto e convinto. Il tre a zero inflitto alla Lazio di Sarri, per la verità orfana di Immobile, ha offerto punti e riflessioni. Vincere serve alla classifica, inconfutabile, ma diventa più importante come si ottiene la vittoria. Nei giocatori cresce la consapevolezza nei propri mezzi e anche la fiducia verso il proprio staff tecnico, chiamato a tracciare un percorso. E i rossoblù contro i biancocelesti hanno fornito le risposte cercate dai più: può davvero giocarsela con le prime otto-nove squadre del campionato, a patto che, come se la canta il mister serbo, la squadra applichi il famoso metodo Aic: attenzione, intensità, concentrazione. Ma sicuramente nel credo Sinisiano manca ancora qualcosa, per esempio un po’ di cinismo, che in un campionato altamente competitivo non guasterebbe affatto.
I rossoblù salgono quindi in Friuli per giocare contro l’Udinese dell’ex Gotti. E ci arrivano con le solite incognite dettate dalle condizioni in cui versano i giocatori ritornati in città dopo i rispettivi impegni in nazionale. Lo stesso vale per l’Udinese, che però ha offerto alle Nazionali solo 3 giocatori. Non tutti i convocati rossoblù hanno giocato per le rispettive nazioni, Dominguez è tra questi, ma pesano i lunghi viaggi, ma c’è chi si è superato (vale per Skov Olsen e Vignato, entrambi in rete) e c’è chi si è spremuto fino a poche ore fa, vedasi Medel impegnato nei match validi per le qualificazioni mondiali. In questo triplice impegno il “pitbull” cileno ha giocato due partite piene su tre, contro Venezuela e Perù, mentre è stato risparmiato contro il Paraguay, fra la prima e la terza partita. Medel rientra solo oggi dal Cile e potrà sostenere con i propri compagni solo la rifinitura di sabato mattina.
Arthur Theate – foto dazn
Se non si presentano problemi fisici il difensore cileno sarà sicuramente della partita, ma rimane il dubbio legato alla qualità del suo impegno. D’altronde, alla luce dell’infortunio di Bonifazi (lesione di primo grado del soleo destro, stop di circa 4 settimane), in difesa la coperta diventa corta e molto probabilmente l’allenatore non potrà fare a meno del cileno e del belga Theate (in panchina con la Nazionale maggiore, ma titolare con l’under 21). A proposito del talentino belga, finora si è comportato molto bene, mostrando grande personalità e fiuto del gol (già 2 reti all’attivo). Tanta roba per un difensore. Da rivedere invece la sua irruenza difensiva: non a caso è stato protagonista negativo contro l’Empoli, quando ha atterrato in area Henderson. Rigore evitabile.
Visto il recupero di Kingsley e Arnautovic (che ai microfoni di Bfc Tv racconta un fastidio reiterato ai bicipite femorale, ma sarà arruolato), in infermeria rimangono solo Bonifazi e Schouten. Il centrocampista olandese lavora ancora a parte e con il match di domenica probabilmente salgono a 6 le partite già saltate per il problema muscolare, sopraggiunto in allenamento alla vigila dell’incontro contro il Verona. Vedremo l’evoluzione.
Anche se a Mihajlovic il modulo conservatore non lo soddisfa pienamente, non dovrebbe cambiare assetto rispetto alla partita giocata contro la Lazio. L’undici di partenza contro l’Udinese dovrebbe essere il seguente, schierato con il 3-4-1-2: SkorupskiI; Medel,
Soumarou, Theate; De Silvestri, Dominguez, Svanberg, Hickey; Soriano; Barrow e Arnautovic.
In casa Udine, nonostante le cessioni eccellenti di de Paul e Musso, 65 milioni euro entrati, i bianconeri si sono rifatti la pelle, tutto sommato sono ben messi in campo e per caratteristica non danno punti di riferimento. Spieghiamo. Gotti ha saputo mettere insieme una rosa duttile, quindi, chiunque scende in campo può scrivere una sua storia. Certo è, che gli 8 punti in classifica non rendono giustizia al tecnico veneto, già secondo di Donadoni sotto le Due Torri. Per il tecnico friulano il problema è senz’altro in avanti, infatti 9 gol realizzati (11 quelli subiti) sono davvero pochi per pensare a qualcosa di più autorevole rispetto all’attuale posizione in classifica, il 13.mo posto, e le tre sconfitte sin qui subite mettono i bianconeri in una posizione scomoda. L’unico attaccante finora prolifico è Deulofeu (ex Milan) con 2 reti su 5 occasioni materializzatesi, sono invece 14 le conclusioni e 1 assist. Vediamo le altre punte: Pussetto 1 gol in 6 presenze, Beto (1/5), Forestieri (1/1), non pervenuti gli altri. Paradossalmente ha fatto meglio il centrocampista Pereyra, 2 reti su 4 tiri.
Probabile formazione dell’Udinese (3-5-2): Silvestri; Becao, Nuytinck, Samir; Stryger Larsen, Pereyra, Walace, Makengo, Udogie; Beto e Deulofeu. Indisponibili Nestorovski, Nehuen Perez e Success.